I giardini di Villa D’Este esercitarono una profonda influenza sullo sviluppo della progettazione di giardini in Europa. Sono tra i primi e più eleganti giardini delle meraviglie, oltre a essere simbolo della diffusione della cultura rinascimentale.
Il 9 settembre 1550 il Cardinale Ippolito II d’Este (1509-72) giunse a Tivoli dopo aver ottenuto l’incarico di governatore della città. Non ritenendo adatta la residenza ufficiale assegnatagli a Tivoli, ovvero parte del monastero della chiesa di Santa Maria Maggiore, decise di costruire una sontuosa villa circondata da giardini, la cui progettazione viene comunemente attribuita a Pirro Ligorio (1500-83).
Il complesso, composto dal palazzo e dai giardini circostanti, ha la forma di un quadrilatero irregolare e occupa una superficie di 4,5 ettari. La villa è caratterizzata da una planimetria irregolare poiché l’architetto dovette incorporarvi parti dell’edificio monastico preesistente. Sul lato del giardino l’architettura del palazzo è molto essenziale: un lungo corpo principale di tre piani contraddistinto da cornici, file di finestre e padiglioni laterali che sporgono di poco dalla struttura. Questa facciata uniforme è interrotta da un’elegante loggia centrale, con due livelli e rampe di scale, a opera di Raffaello da Firenze e del Biasioto (1566-67). La Fontana di Leda orna il livello inferiore. Le stanze principali della villa sono disposte in file su due piani e si aprono sul giardino. L’appartamento privato del cardinale, composto da quattro stanze, si trova sullo stesso piano del cortile, mentre le sale di ricevimento, collegate sul retro da un lungo corridoio detto Manica Lunga si trovano al livello inferiore.
Visitate la Villa: http://www.google.com/intl/it/culturalinstitute/worldwonders/villa-este/#ql=1